Sì, ovvio che faccio parte del popolo.
Ma al popolo non appartengo.
Perché io sono io.
Un io minuscolo.
Un io in relazione con altri io.
Un io che sa dire noi.
Un io senza tracotanza.
Un io senza sicumera.
Un io senza arroganza.
Un io con la consapevolezza
umile
che siamo tutti interdipendenti.
Ma con la convinzione
e la determinazione
orgogliosa
di affermare in ogni momento
il divenire della sua
individualità.
Perciò decido io con chi dire
noi.
E con chi sentirmi
noi.
Con chi stare.
Con chi dialogare.
Con chi confliggere.
Con chi fare la pace.
Con chi,
- se vorrò e se vorremo -
provare a cambiare la realtà.
Dunque chi parla in nome del popolo
non parla in mio nome.
Perché io amo
- sempre, ovunque -
i plurali.
E ho imparato dalla storia
a odiare il singolare:
quello che fa di tutta l’erba
un fascio.
*** Massimo FERRARIO, Io, il popolo, l'erba, per Mixtura
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