e ho scritto tanto di te
senza proprio sapere chi tu fossi.
In tante e tante camere ho dormito
senza averti al mio fianco
e tante son le case
nelle quali ho abitato, senza di te.
Tante son le città in cui non ti ho incontrato.
Tante sono le cose che ho esaurito
o smarrito per via verso di te,
e tante possibilità ho sprecato,
tante vite che la tua presenza qui e ora
mi fa sentire perdute
che ormai ti posso vedere solo
come la luce primaverile che talvolta
sfiora la tua gota o accende l’ardore dei tuoi occhi
lasciando le ombre ancora più fredde e più profonde…
*** Henrik NORDBRANDT, 1945, poeta danese, Ombre, da Poesia d'amore del novecento, traduzione di Mario Giacobbe, Crocetti Editore, 2008. Segnalato in 'poesia in rete', 11 ottobre 2018, qui
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