Un tassista, a Buenos Aires
«Forse voi in Europa non avete capito bene che pericolo rappresenta Bolsonaro negli attuali equilibri del mondo. Vincerà lui le lezioni in Brasile. Uno che dice che è meglio avere un figlio morto che un figlio gay. Uno che dice che torturare gli oppositori del regime negli anni Settanta era sbagliato perché bisognava ucciderli tutti subito. Uno che dice che i neri sono una razza inferiore, che i neri non sono adatti nemmeno per la riproduzione. E che prende quasi il 50% dei voti, e che riceve l'appoggio persino di mezzi neri miliardari come quel cretino di Ronaldinho. Ma anche la gente comune lo ama. Uno così. A capo di un paese di 200 milioni di abitanti.
Noi abbiamo un sacco di problemi. La nostra economia fa su e giù. Non impariamo mai. Sfochiamo spesso le priorità. Pure voi in Italia non scherzate. Leggo del vostro dibattito sui migranti. Pensavo che i problemi dell'Italia fossero la corruzione dilagante, la burocrazia infernale, l'ascensore sociale fermo, l'economia stagnante, la difficoltà di farsi una famiglia, però concentrare tutto sui migranti per i politici è un ottimo sistema per non affrontare i veri problemi.
Comunque che ne parliamo a fare? Alla fine la sola vera urgenza è la bomba ecologica. Parliamo di tutto pur di non parlare di questo. Stiamo con il culo su una bomba, e quando esploderà saranno dolori per tutti. Esploderà, esploderà... Tra tutti gli animali, l'animale più animale di tutti è l'uomo».
Da Caminito a Palermo, il tutto con quella voce dolce, dolente e un poco acuta che nel nostro immaginario si situa più o meno a metà tra Maradona e Pino Daniele. Le città in cui conversare tra estranei è un dovere sociale.
*** Nicola LAGIOIA, 1973, scrittore, facebook, 17 ottobre 2018, qui
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