Diego FUSARO, 1983
facebook, 11 agosto 2018, qui
Prendete una cinquantina di parole. Solo una cinquantina, non di più. Le più astruse, strampalate, eccentriche. Meglio se di conio personale. Che comunque ‘suonino’ (e non necessariamente ‘siano’) iperforbite e ‘preziose’, così da schiacciare l’occhiolino a chi vorrebbe tanto appartenere a un pubblico sedicente aristocratico-intellettuale, sedicente 'unico', sedicente intelligente, sedicente pensante e sedicente in lotta contro tutti gli altri umani del mondo, accusati di non saper pensare e di essere venduti al capitalismo, al libersimo, al globalismo, al mondialismo e ad ogni altro ismo perverso in circolazione, ad esclusione del sano e santo sovranismo-che-sempre-sia-lodato.
Mescolate di continuo le cinquanta parole dentro uno shaker. E ripetetele, scambiandone solo l’ordine, almeno ogni ora. Ovunque. Sui social e nei talk. A mo’ di disco-rotto. All'infinito.
Se c’è un’idea espressa dentro il fumo dei cinquanta termini vuoti ossessivamente ripetuti in una litania che può convincere, stupendoli, soltanto i boccaloni, quell’idea se n’è andata. Ed è rimasto solo Diego Fusaro. Un giovane (filosofo) che ogni tanto, per qualche idea fortuitamente sfuggita dal Grande Calderone confusamente imbastito, potrebbe anche stimolare qualche seme di pensiero: come accadeva agli inizi della sua carriera intellettuale, quando scriveva di Marx e di Gramsci e non civettava con Casa Pound, ma che ormai è tutto divorato da un Io-Monstrum in crescita esponenziale e debordante, che lo obbliga a riempire con ossessione ogni spazio pubblico per affermare, e riaffermare in continuazione, se stesso come Unico Vero Pensatore Auto-Certificato del XXI Secolo: così rischiando di apparire, anche per lo stile comunicativo sempre più autistico e 'fissato', un vero fenomeno da baraccone, tanto da finire, deformato caricaturalmente in diegofuffaro alias @DiegoFuffa, in una pagina facebook da decine di migliaia di seguaci (qui).
Qui sopra, invece, nella citazione-immagine firmata dall'autentico Fusaro, un esempio sintetico del suo mini-pensiero in formato certezza assoluta.
Un pensierino che ben riassume una posizione, storicamente peraltro non nuovissima, che qualcuno rimanda al 'rossobrunismo' (*), magari solo leggermente aggiornato nella forma. E che può ricondursi a tre passaggi: prima dici che non esistono più né destra né sinistra; poi metti insieme un po' di valori di destra e un po' di idee di sinistra; quindi mescoli; e, oplà, ecco il nuovo intruglio ideologico-post-ideologico che dovrebbe salvare il mondo.
Verrebbero da farsi molte domande. A partire magari da quanto ha portato fortuna, qui in Italia, quel trittico (perverso) di 'dio-patria-famiglia' riproposto a distanza di poco meno di un secolo dalla ossessionante e ipocrita retorica fascista: che mentre usava rigorosamente le maiuscole bestemmiava dio, ha distrutto la patria e se ne fregava della famiglia nascondendo le amanti.
Con tanti saluti, tra l'altro, al valore della laicità, che, pure, in un sistema di convivenza civile fondato sui diritti, dovrebbe garantire sia i credenti (di ogni religione) che i non credenti da ogni ingerenza/violenza da parte dello Stato e da chi pensa (o crede) diversamente.
Ma queste, naturalmente, sono quisquilie per chi ormai è ossessionato dal tenere insieme Casa Pound e Marx, per la verità sempre più evidentemente amoreggiando con il primo polo della coppia e così facendo rivoltare nella tomba il secondo, insieme con il compagno Gramsci.
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