Rischiar l’abisso volta per volta, e a volte
se occorre sentirsi dentro la bocca dei morti
Non c’è liberazione senza la morsa delle catene
Essere sempre Orfeo che torna dall’inferno
dall’inferno alla primavera, dall’inferno alla generazione
Si può dire dialettica, opposti, dimensioni - l’erudizione
gravita intorno a questi argomenti
Eppure sono solo concetti, acquisizioni
Antichissimamente
prima delle categorie delimitate
gli uomini pensavano danzando
e la logica e la ragione potevano essere
leggi del cuore, allora forse
tutta la vita era soltanto vita
e non si teorizzava
Bianco e nero, bene e male, ombra e luce
ma nessuno con l’indice teso
condannava, come se dovesse crescere un’erba sola
La battaglia cruenta ebbe inizio poi.
*** Bianca GARUFI, 1918-2006, poetessa e psicoanalista di matrice junghiana, Accettare e superarsi, affondare e proiettarsi, da La fune, 1940-1948, in Se non la vita. Poesie 1938-1991, All’Insegna del Pesce d’oro, Scheiwiller, Milano, 1992.
Anche in 'losguardopoIetico', n. 202, 5 novembre 2013 (pubblicazione a circolazione limitata)
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