[D: Dove vede una regressione della specie?]
«Per esempio nella distruttività: io ho fatto appena in tempo a vivere la Seconda guerra mondiale e per decenni sono stato convinto che avessimo imparato che cosa vogliono dire i conflitti. Ma ci sono altri segnali: io e lei in questo momento stiamo utilizzando un vocabolario di un centinaio di parole. Bene, tenga conto che nelle conversazioni correnti se ne usa la metà. Poco alla volta perdiamo la memoria semantica, così come stiamo perdendo quella numerica, che abbiamo affidato agli smartphone: dai conteggi al calcolo per ritrovare la strada di casa. Ne parlo nel mio nuovo libro che uscirà a breve, e che ho voluto intitolare per questo Homo Stupidus Stupidus, poiché in sincerità non penso che possiamo più fregiarci della definizione Sapiens Sapiens».
[D: Quindi l’uomo potrebbe continuare, ma questa civiltà potrebbe estinguersi? E come?]
«Se viene a mancare un sistema di trasmissione di valori, insegnamenti, memoria. Badi: non parlo solo della scuola: oggi gli esperti di una materia non solo non vengono ascoltati, ma derisi, ignorati a volte. Si ricordi: basta una generazione a far evaporare quello che l’umanità ha imparato nel corso dei millenni».
*** Vittorino ANDREOLI, 1940, psichiatra, saggista, scrittore, intervistato da Roberta Scorranese, Vittorino Andreoli: «Non scorderò mai lo sguardo di Pietro Maso», 'Corriere.it', 5 agosto 2018, qui
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