Ecco i dati espressi nel referendum costituzionale dagli aventi diritto:
Sì = 28,2 %
No = 40,8 %
Astenuti = 31,0 %
Totale = 100,0%
Dunque: la proposta di riforma costituzionale (promossa, spinta, imposta da Matteo Renzi) e la persona politica di Matteo Renzi hanno raccolto il consenso di neppure 3 italiani su 10.
Non è poco, se si pensa che la percentuale se la intesta una persona, più che un partito.
Ma resta il fatto che più di 7 italiani su 10, o hanno votato No alla riforma e a Renzi, o comunque non sono stati sufficientemente attratti/convinti né dall'una né dall'altro.
La sconfitta di Renzi è quindi di proporzioni enormi.
Grazie a lui sono stati gettati al vento oltre due anni.
Abbiamo subìto un gioco dell'oca deciso da altri e ora siamo ritornati alla casella di partenza.
E' facile fare la battuta 'game over'.
Certo, ora non c'è che cambiare gioco. Difficilissimo. Ma necessario.
Anche se tanti (troppi) portano la responsabilità del gioco (perverso) appena concluso: da un presidente emerito della Repubblica, due volte eletto, che ha vincolato la seconda rielezione alla questione delle riforme ('in primis', quella costituzionale) e ha sponsorizzato un intero progetto di cambiamento pesantemente e violentemente 'top-down', alla sedicente sinistra Pd, che si è appecorata, in parlamento, ai diktat più o meno ricattatori di Renzi, svegliandosi solo all'ultimo.
Per non parlare della destra, più o meno fascioleghista o ancora berlusconiana.
E del velleitarismo dei 5 Stelle, finora ottimi nel fare opposizione, ma carenti nel proporre e, laddove gli è stato data la possibilità di agire, non entusiasmanti nel governare.
Nonché dell'assenza della sinistra, ridotta, quando va bene, a fragile testimonianza.
Ma si è sempre in tempo per prendere coscienza degli errori commessi.
Il feedback è stata una trave: l'osso e il bastone della nonna di Prodi non hanno convinto oltre 7 italiani su 10. E hanno rimandato tutto in faccia a Renzi, ai suoi mentori e ai suoi tifosi: osso, bastone, panzane e patacche.
E, soprattutto, è stato un boomerang la grandiosa operazione di distrazione di massa che aveva fatto della Costituzione il capro espiatorio di questa malapolitica, prodotta dai politici, in cui da anni stiamo affogando.
Forse il 4 dicembre, 7 italiani su 10 ci hanno detto anche che è tempo di provare a fare Politica.
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