martedì 11 ottobre 2016

#SENZA_TAGLI / Se vince il No (Matteo Saudino)

Ciò che più inquieta, o almeno ciò che più dovrebbe inquietare, dei sostenitori del sì alla riforma costituzionale è il grado di mistificazione della realtà e di disonestà intellettuale, misto come sempre ad una dose di arroganza e ignoranza, della loro campagna referendaria. 
E' vero che la politica si è ridotta a meri e vuoti slogan da ipermercato, ma in questo caso siamo in presenza di affermazioni che vanno al di là di ogni minimo senso del pudore pubblico e che valicano senza ritegno i fondamenti della logica aristotelica. Si tratta di affermazioni talmente prive di argomentazioni, da lasciare letteralmente senza parole, secondo la comprovata logica che il disonesto-imbecille o lo si controbatte sul terreno dell'imbecillità e disonestà o si resta malinconicamente in silenzio. Per farci del male, ma anche per ricordare chi abbiamo di fronte proviamo a ricapitolare i proclami più significativi ed eclatanti di questi mesi.

- Secondo Renzi, gli italiani attendevano tale riforma da quasi 70 anni! Praticamente, appena emanata la Costituzione repubblicana, vi era già la necessità di cambiarla e renderla più moderna. Magari bisognava immediatamente eliminare l'anelito antifascista? O evitare il bicameralismo perfetto, o meglio ancora far nascere una bella repubblica presidenziale sfruttando l'onda lunga del ducismo?

- Secondo Confindustria, la vittoria dei sì permetterà finalmente la ripresa economica dell'Italia, invece la vittoria del No farebbe precipitare lo stivale in piena recessione. Dunque la crisi economica in cui siamo da un decennio è anche dovuta alla Costituzione. Dirlo prima? Anni e anni di analisi e previsioni economiche (quasi tutte sbagliate) su liberismo, finanza, mutui, banche e speculazioni, mentre la colpa andava semplicemente ricercata nella scarsa lungimiranza politica di De Gasperi, Togliatti, Pertini e Calamandrei che ostinatamente hanno voluto costruire una democrazia parlamentare poco compatibile con i processi iniqui della globalizzazione economica. 

- Secondo la Boschi, la riforma costituzionale raccoglie lo spirito autentico della Resistenza, tanto che i veri partigiani sono per il sì, mentre quelli un po' tarocchi sostengono in no. 

- Secondo Benigni, la vittoria del no sarebbe per l'Italia più dannosa addirittura della Brexit! Penso che una previsione del mago Otelma sarebbe più credibile e attendibile. 

- Infine, secondo il Ministro Franceschini, la vittoria del sì avrebbe la forza di rilanciare anche il turismo in Italia! Probabilmente con la nuova Costituzione vivremo più a lungo, faremo l'amore sino a ottant'anni senza viagra, elimineremo le mafie e sconfiggeremo l'alitosi, la calvizia e forse anche il tumore ai polmoni, continuando a fumare ovviamente. 

Da parte mia non mi resta che aggiungere un'ultima acuta previsione in stile renziano: mi sembra chiaro che se vinceranno i no, l'Italia sprofonderà negli abissi e raggiungerà la mitica città di Atlantide sui fondali dei mari. Perché? Perché è così.

*** Matteo SAUDINO, insegnante di filosofia e storia, Se vince il No, l'Italia sprofonderà come Atlantide, 'facebook', 10 ottobre 2016, qui


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