New York, Attacco terroristico alle Twin Towers, 11 settembre 2001
no, non potremo più dirlo.
E allora diremo che sapevamo,
che ne stavamo appunto parlando
e che stavamo perfino agendo
ma che ci vuole tempo,
per non farli morire di fame
loro che continuano a morire di fame
non avendo tempo di aspettare di non morire.
Diremo che però nulla giustifica il male
e ripeteremo che
loro, solo loro, sono loro
che ci vogliono male,
anzi denunceremo al mondo
che ‘loro sono il male’
e noi
per legittima difesa
li abbatteremo
ancora e poi ancora e poi ancora
come loro hanno abbattuto le nostre torri,
perché non ci possono ammazzare come bestie
solo perché loro muoiono come mosche
non potendo vivere
come donne e uomini
umani.
Diremo tutto questo
quando crolleranno altre torri con noi dentro
e poi altre torri con noi dentro
e poi altre torri con noi dentro.
Diremo tutto questo, anzi lo urleremo
dall’alto delle nostre torri.
Finché non crolleranno le torri dentro di noi.
Allora (se avverrà)
lo sguardo non cadrà più alto dalle torri
ma guarderà basso da terra
e ci vedremo loro-noi e noi-loro
terra-terra,
finalmente di terra
finalmente umani
finalmente atterriti per quel che siamo
e finalmente sognanti
per quel che potremmo essere di diverso
noi-loro e loro-noi
se solo volessimo.
*** Massimo Ferrario, Noi-Loro e Loro-Noi (New York, Attacco terroristico alle Twin Towers, 11 settembre 2001). - Testo scritto nel dicembre 2001-febbraio 2002 e pubblicato per la prima volta in 'Mixtura' 2003, Dia-Logos, dicembre 2002. Poi ripubblicato in ‘D la Repubblica delle Donne’, rubrica ‘lettere a Umberto Galimberti’, 15 febbraio 2003 e in 'losguardopoIetico', n. 156, 11 settembre 2013. Riproposto oggi in 'Mixtura' a 15 anni dall'attentato.
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