Il bimbo nasce nudo e senza un soldo.
Il futuro è un bimbo nudo.
Verranno poi gli anni, le leggi, i pregiudizi, l’affitto,
i primi ministri, e tutto si complica.
Verranno quelli che si oppongono a che la storia cresca,
le bussole si agitino e gli orologi si appassionino,
e ci saranno quelli seduti sopra un sasso
("Non ragioniam di lor, ma guarda e passa".)
Mosè lo deposero in una cesta, sul fiume
e ci fu un bambino soprannominato Fortunato in California.
Il futuro era in loro, nudo e senza vergogna.
*** Raúl González TUÑÓN, 1905-1974, poeta argentino, E il futuro nasce nudo come un bimbo, da La rotta delle isole perdute, 1969, in 'il canto delle sirene', 5 novembre 2020, qui
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