Se mia madre avesse preso il Covid, nel novembre del 2005, a 55 anni, avrebbe probabilmente avuto molta difficoltà a superarlo. Il suo corpo era debilitato dalla malattia, ma era mia madre, non era una «patologia pregressa».
Se mio padre avesse preso il Covid, nel novembre del 2010, a 68 anni, avrebbe probabilmente avuto molta difficoltà a superarlo. Il suo corpo era debilitato dalla malattia, ma era mio padre, non era una «patologia pregressa».
Si possono usare molte immagini per il Covid, un forte vento che colpisce un albero dal quale si staccano le foglie più fragili, quelle destinate di lì a poco a cadere, oppure, e ormai la preferisco, un forte vento che solleva addirittura le zolle di terra e fa saltar fuori il letame.
Meno male che i miei sono già morti: non so come avrei reagito, qualora il giornale locale avesse dato la notizia, ai commenti di chi vedendo la parrucca di mia madre o il viso smunto di mio padre avrebbe sentenziato senza pudore che erano «già mezzi morti».
Sono tempi molto duri per le persone sensibili.
*** Marco GIACOSA, facebook, 9 novembre 2020, qui
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