Matteo Salvini vuole le chiese aperte perché sia celebrata la Pasqua.
Ovviamente chi avesse un moto di vomito perché pensa che il suddetto vuole abbindolare, come sempre, i soliti 'credenti creduloni' penserebbe giusto: se uno ha fede, prega anche fuori da una chiesa. E a Dio, se esistesse, importerebbe certo meno che meno da dove vengono innalzate le preghiere.
La strumentalizzazione dovrebbe far infuriare chi crede: che invece, come al solito, salvo minime eccezioni, tace.
Io, grazie a Dio (!), sono ateo. Non dovrei essere incazzato.
Invece lo sono.
Perché, ovviamente, il contagio potenziale da coronavirus riguarda tutti. E solo proporre una cosa simile, mentre siamo 'ai domiciliari' da settimane aspettando un picco che fatica ad arrivare perché, nonostante tutto, l'infezione continua a circolare, dice come il perseguimento - bieco e ossessivo - di potere possa accompagnarsi a comportamenti che mimano la criminalità.
In felice contraddizione con le mie convinzioni, accendo ogni giorno un cero alla madonna (!) per lo scampato pericolo: il suddetto figuro deve accontentarsi di essere, almeno finora, un Orbàn che non ce l'ha fatta.
*** Massimo Ferrario, Pasqua, e lui chiede le chiese aperte, facebook, 5 aprile 2020, qui
In Mixtura ark #Spilli di Massimo Ferrario qui
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