nelle sale d'argento aspettavano oggetti d'oro.
Venivano anche donne e tipi stravaganti
e tutta la falsa schiera della servitù.
Quel che la vita ha di più bello e profondo però
ben richiuso. Certo, ne tenevo in mano la
chiave: il senso ultimo e più bello della vita
sogna aureo nel chiuso salone delle feste.
Il più povero deve pur avere un segreto,
tutto resta triste e stravolto...
Io stavo lì davanti e sognavo di vecchie leggende
e non ho mai spalancato quella stanza.
*** Jakob HARINGER, 1898-1948, La Felicità, da In die Däemmerung gesungen. Ausgewählte Gedichte (Cantato nel tramonto. Poesie scelte), a cura di Wulf Kirsten, Aufbau Verlag, 1982, in 'Pesia', n. 356, febbraio 2020, traduzione di Gio Batta Bucciol
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