Stamattina ero sul water – credo un incipit così solo Chiamatemi Ismaele – dicevo stamattina ero sul water e ho mandato un messaggio a una persona.
Era una persona che stavo cercando da anni perché non è sui social e non conoscevo nessuno che sapesse qualcosa di lei.
Quella persona era la mia prof di Lettere delle medie.
Le ho scritto un messaggio per chiederle come stava e per dirle che avevo un pensiero per lei.
Era un tentativo così tanto per: stiamo parlando della terza media anno scolastico 1990/91 (sì lo so sono anziano). Io che insegno solo da quattordici anni so quanto è difficile ricordarsi di tutti: figuriamoci di uno che è stato suo alunno trent'anni esatti fa.
Cinque minuti dopo mi ha richiamato. Io mi stavo lavando i denti.
“Enrico!”
Ragazzi, che brividi. Si ricordava tutto di me, della mia classe. Perfino dov'ero in banco, da chi mi aveva spostato perché facevo casino. Tutto.
“Ti leggo sempre sai? Ho letto anche uno dei tuoi libri, bello ma poi sì insomma...”
“Insomma...?”
“Insomma parli sempre di adolescenti e io non sono più adolescente da quel dì!”
Per anni mi sono chiesto cosa avesse mai avuto di speciale questa prof, che è stata una delle pochissime che mi è rimasta nel cuore, oltre che uno dei motivi per cui io a mia volta oggi sono un insegnante. L'amore per la sua materia? La chiarezza delle spiegazioni? Il senso dell'umorismo? Cos'era?
Stamattina l'ho scoperto. Cos'è che fa di te un grande insegnante.
Le importava di noi. Si vedeva che le importava di noi. E che le importava sul serio.
Tutto qua.
Non leggerà mai queste parole perché non è sui social, ma insieme al pensierino ci metterò un bigliettino in cui le scriverò che è riuscita, a distanza di trent'anni, a darmi ancora un'altra lezione. La più importante di tutte.
*** Enrico GALIANO, insegnante e scrittore, facebook, 27 aprile 2020, qui
In Mixtura i contributi di Enrico Galiano qui
In Mixtura ark #SenzaTagli qui
Nessun commento:
Posta un commento