Il nostro culto cieco dell’economia deve fermarsi. Stiamo consumando 100 miliardi di tonnellate di risorse ogni anno e la Terra può sostenere solo circa 50 miliardi di tonnellate, ci rimangono circa 60 anni di top soil (strato superficiale di terreno, ndr), la Grande Barriera Corallina ha appena sofferto il terzo grande sbiancamento in cinque anni e stiamo perdendo biodiversità fino a 1000 volte più velocemente dei livelli normali. Eppure siamo impegnati in una crescita esponenziale, anno dopo anno, misuriamo così il “nostro successo”. Ciò che ci rende umani è molto più di un valore del PIL. Voglio che mia figlia viva in una società e non in una “semplice” e mera economia. (...)
Questa pandemia è stata un’ottima occasione per insegnare alla nostra bambina a coltivare il proprio cibo, anche nel nostro piccolo cortile. È vitale che i nostri figli mantengano quella innata connessione con la natura. A mio avviso, dovrebbe essere una parte essenziale del sistema educativo. Conoscere la vita sotto il suolo, le reti di micelio, il modo in cui gli alberi si parlano e scambiano sostanze nutritive è davvero straordinario. Se i nostri figli lo capissero a un livello profondo, sarebbero più disposti a lottare per la natura, a difenderla e ad esplorarla in profondità».
*** Damon GAMEAU, pluripremiato regista australiano, autore del documentario 2040-Salviamo il Pianeta!, intervistato da Sara Gandolfi, «Salviamo il mondo», la promessa di un regista ambientalista a sua figlia, 'Corriere della Sera - Pianeta 20', 19 aprile 2020, qui
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