chiusi e dispersi nel particolare
del vostro cellulare, e io potrei,
restando fermo, essere investito,
con relativa scena d'imbarazzo
e, forse scuse, e invece mi sposto,
evito l'urto, però non del tutto,
in modo che, passando, i nostri gomiti
si tocchino? Voi non ve ne accorgete,
chiusi in un cerchio di presente astratto,
ma, forse, i nostri profondi neuroni
dell'anima, si parlano, al contatto.
*** Roberto PIUMINI, 1947, scrittore, poeta, rubrica 'la cronaca in poesia', 'Sette', 17 gennaio 2020.
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