La condizione di figlio dipendente non è legata all'età anagrafica; si può essere dei figli dipendenti anche a 70 anni, quando i genitori reali sono già scomparsi; la loro immagine può infatti permanere a livello psichico, introiettata, ed il potere che trae dal suo essere inconscia la rende particolarmente efficace nel condizionare i nostri comportamenti e le nostre scelte coscienti. Una figura materna, per esempio, che abiti prepotentemente e negativamente la nostra psiche, quale imago parentale introiettata, può letteralmente impedirci di vivere in quella maniera autonoma e creativa che soltanto il distacco psicologico dalla madre può consentire. Spesso un uomo anacronisticamente attaccato alla madre incontra grosse difficoltà ad instaurare un soddisfacente legame affettivo e sessuale con un'altra donna; l'impotenza, l'omosessualità, un esasperato dongiovannismo, appaiono tutte sintomatologie proprie di un rapporto disturbato con la figura materna.
Il lavoro analitico consiste allora nel divenire consapevoli di queste immagini interne tiranniche e prevaricanti. La nascita cronologica non coincide con la nascita dell'individuo psicologico. L'acquisizione di uno "stile" esistenziale conforme e fedele alla nostra personalità sembra necessariamente il risultato di un lungo lavoro psicologico di differenziazione.
Jung diceva che i nevrotici sono uomini propriamente superiori, uomini che non hanno sopportato di permanere in una situazione esistenziale troppo angusta e priva di significato. La nevrosi ha proprio una funzione di arresto di fronte allo scorrere di un destino improprio, è una malattia che ha lo scopo di denunciare il conflitto psichico risultante dal colludere delle proprie inclinazioni con i dettami della collettività.
*** Aldo CAROTENUTO, 1933-2005, psicoanalista di matrice junghiana, docente universitario e saggista, Amare tradire, Bompiani, 1992, citato in facebook, 13 gennaio 2020, qui
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