sin da lontano io sono vista per quella.
Mi han messo un marchio proprio sul cuore,
lo porterò fiera in tutte le ore.
La stella, si dice, è un premio, ma strano,
un uso che giunge da un tempo lontano.
Io so tutto quanto la stella rivela
E cercherò che essa diventi una vela.
Io sono una stella!
Papà mi diceva di scansare i guai,
ritorna presto chè non si sa mai.
Per me il giallo stella è come oro,
non voglio offenderlo e farne il mio alloro.
Ora sto qui eretta e orgogliosa,
urla, mia voce, ma silenziosa:
“Sono ancora persona in realtà,
mio è lo spirito, la volontà”.
Io sono una stella!
*** Inge AUERBACHER, 1934, chimica statunitense di origine tedesca, sopravvissuta all'Olocausto, da Io sono una stella, una bambina dall'Olocausto, Bompiani, 1998
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