Si paragona a Silvio Pellico: "Scriverò Le mie prigioni".
Evoca Giovannino Guareschi: “Per essere libero sono pronto ad andare in carcere”.
Prendeva per i fondelli i napoletani.
Ora, facendosi credere vittima e vendendosi come martire, supera Mario Merola, immaginando di poter prendere per i fondelli tutti.
Ma lui, Mario Merola, era il re della sceneggiata napoletana: qui siamo alle buffonate.
Ripete ossessivamente che ha difeso i confini della patria.
Da 131 migranti. Salvati dalle acque in cui stavano per annegare. E tenuti a bordo per 6 giorni su una nave della Guardia costiera italiana. Cui aveva negato il porto.
Ripete a disco rotto che ha difeso i confini della patria. Voleva evitare a noi, il ‘suo popolo’, di essere invasi da loro. ‘Invasi’. Da 131 migranti.
Mentre noi, che non siamo il suo popolo e siamo maggioranza assoluta (chi non lo vota e chi si astiene supera abbondantemente il 50%), continuiamo a essere perseguitati da lui. Intossicati. Diciamo pure ‘invasi’. Da lui. E dai suoi miserevoli trucchi che abbindolano i sempre troppi che ci cascano.
*** Massimo FERRRARIO, Buffonate, per Mixtura
In Mixtura ark #Spilli di Massimo Ferrario qui
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