Accumulavi cifre, ordine, controlli
e invece accrescevi sempre di più
l’ignoto. Credevi di essere
in un luogo certo
e invece eri in un altro, sconosciuto.
Il costruito, il detto
è il passato,
appena è compiuto e detto
è stato.
Non c’era altro da fare
che affidarsi all’ampia discesa
e scendere, lasciarsi alle spalle le alture
e scendere,
scendere ancora più in basso,
in silenzio.
*** Cesare VIVIANI, 1947, da Credere all’invisibile, Einaudi, 2009, in 'ipoetisonovivi.com', 20 dicembre 2019, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Cesare_Viviani
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