Per noi non vi sono stranieri. Noi vogliamo che tutti gli uomini, qualunque sia il loro luogo di nascita, qualunque sia il ceppo etnico da cui derivano, qualunque la lingua che parlano, si considerino come fratelli e si aggruppino liberamente e cooperino insieme per il maggior benessere, la maggiore libertà, la maggiore civiltà di tutti (...) Se di stranieri vuol parlarsi, allora per noi lo straniero non è colui che è nato al di là di una frontiera e parla una lingua diversa, o ha la pelle di diverso colore; - lo straniero, il nemico, è l'oppressore, è lo sfruttatore, è chiunque, in qualunque paese, sottomette a sé un altr'uomo.
*** Errico MALATESTA, 1853-1932, saggista e attivista anarchico, da 'Pensiero e Volontà', 1924, citato in 'A.Infos', qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Errico_Malatesta
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