Parli, parli, parli.
Poi arriva un giorno in cui stai lì, guardi le colline rosse di sole che tramonta, proprio dove sorgerà tra poco la luna piena... E ti accorgi che dopo tutte quelle parole è arrivato il giorno fatale, il "famoso giorno", quello di cui, appunto, hai parlato e ascoltato tanto.
L'aria è immobile. I colori sono più brillanti del solito. C'è una strana atmosfera, sospesa, in attesa. C'è un silenzio assoluto, fa quasi rumore.
È tutto così uguale al solito, eppure diverso, lieve, ispirato.
Tra poco arriverà. Con la sua macchinina, partita da lontano. Quattro straccetti nel bagagliaio. Le ultime cose. Il resto è stato già portato con un furgone, pochi giorni fa.
Solo che stavolta non viene due giorni, o tre. Questa non è una visita, non è un weekend. Non è un'esercitazione. Stavolta viene per restare...
Ma si usa ancora fare queste cose? Non sarà assurdo, folle, nell'epoca della temporaneità, dei cicli brevi, delle solitudini? Incontrata su un'isola, come si trova un tesoro... E ora lasciare tutto e andare... Arrivare... Restare...?
Chissà.
*** Simone PEROTTI, facebook, 13 settembre 2019, qui
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