Tanti bambini nel mondo vengono dimenticati in auto chiuse, nei parcheggi, sotto il sole.
E muoiono.
Una persona che legge certi articoli, una persona "normale", reputa tutto ciò incredibile, insensato, assurdo.
Come si può dimenticare un figlio?
È la negazione dell'essenza del genitore.
"A noi non potrebbe mai succedere", ci diciamo, giusto per porre un muro tra noi e quei disgraziati la cui vita è rovinata per sempre.
È da tempo che gli psichiatri se ne stanno occupando.
Ma ci vorrebbe un nuovo Marx per denunciare gli effetti devastanti che il lavoro moderno ha sull'uomo. Perché il vero colpevole di questa tragedia è il lavoro, rappresentato di volta in volta da un capoufficio assillante, da un cliente impaziente, da una relazione urgente.
Ai tempi di Marx l'alienazione del lavoro industriale colpiva l'operaio della fabbrica, stritolato dai ritmi ripetitivi e forsennati.
Oggi l'alienazione colpisce a qualsiasi livello: dagli operai, agli impiegati, ai dirigenti.
Ognuno è dipendente di qualcuno, dal quale è messo alle strette, vessato, minacciato. E, dato che la vita privata dipende da quella lavorativa, a un certo punto il cervello, specialmente quello maschile, tarato per fare bene solo una cosa alla volta, va in tilt.
*** Marco LEONI, facebook, 20 settembre 2019, qui
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