giovedì 20 settembre 2018

#RACCONTId'AUTORE / Giocando insieme a Monopoly (Davide Cardile)

Ieri 6 ore di Monopoly con i bambini. Ecco un paio di cose che ricorderò:

*  Il fatto che si lancino i dadi segnala chiaramente che c'è in gioco la fortuna. Ma non basta. 

*  Quando il gioco si fa duro, quando è tutto pieno di case e alberghi, non è così male rimanere in prigione. Cioè rimanere fermi, riprendere fiato.

*  Bisogna trattare e negoziare. Conta come e quanto ma anche chi sei tu e chi lui...

*  Vicolo Stretto e Vicolo Corto non valgono niente o così dicono. Però come noi, come gli outsider, puoi costruirci sopra qualcosa, valorizzarli, farti valere.

*  Non c’è più il funghetto e il fiaschetto e adesso ci sono degli animaletti in silver. Che saranno anche belli ma non si capisce nulla. Mi viene in mente la frase di Frank Chimero “People ignore design that ignores people.”

*  Se il gioco è troppo sbilanciato, se ci sono quelli senza soldi e senza case… il gioco non è così bello come si può pensare.

*  Mio figlio mi ha detto che non solo si è divertito ma è stata una delle domeniche più belle. Ho chiesto perché, mi ha risposto “perché giocavamo tutti insieme”.

*  E niente, si tratta sempre di emozioni e relazioni. Si tratta sempre non solo di "che fai" e "perché lo fai" ma soprattutto di "con chi lo fai"

Anche in Vicolo Corto...

*** Davide CARDILE, scrittore, 'LinkedIn', 17 settembre 2018, qui


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