... nella realtà storica come non esiste un sistema in cui ogni forma di dissenso sia proibita o per lo meno varie forme di dissenso non traspaiano nonostante le limitazioni, così non esiste un sistema in cui non vi siano limiti anche giuridici al dissenso nonostante le proclamate libertà di opinione, di stampa, ecc. La realtà storica non conosce tipi ideali ma soltanto diverse approssimazioni all’uno o all’altro tipo. Ma vi è pure una differenza fra l’ammettere tutte le ideologie e tutte le forme di organizzazione politica tranne quelle che si considerano sovversive (generalmente si considerano sovversive quelle che non rispettano le regole del gioco) e l’escludere tutte le ideologie e tutte le forme di organizzazione politica tranne quella ufficiale (che è poi quella che impone non soltanto le regole del gioco ma anche l’unico modo con cui si deve giocare).
Fra dispotismo allo stato puro e la democrazia allo stato puro vi sono cento forme diverse più o meno dispotiche e più o meno democratiche. E può anche darsi che una democrazia controllata sia l’inizio del dispotismo, così come un dispotismo allentato sia il germe di una democrazia. Ma il criterio discriminante c’è: il maggiore o minore spazio riservato al dissenso. E lo si può anche sintetizzare in queste due formule: “Ogni forma di dissenso è ammessa tranne quelle che sono espressamente proibite” oppure “Ogni forma di dissenso è proibita tranne quelle che sono espressamente ammesse”. La prima formula è quella delle democrazie liberali; la seconda, delle democrazie totalitarie.
*** Norberto BOBBIO, 1909-2004, giurista, storico, politologo e senatore a vita, 15 febbraio 1977, da N. Bobbio, Le ideologie e il potere in crisi. Pluralismo, democrazia, socialismo, comunismo, terza via e terza forza, Le Monnier, Firenze 1981, citato in 'forumtermometropolitico.it', qui
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