L’Africa non è soltanto il posto in cui è nato l’uomo, circa trecentomila anni fa. L’Africa è anche il posto in cui l’uomo è stato privato di tutto, perfino della propria vita, a vantaggio di altri uomini più ricchi e più armati di lui. La storia dell’Africa è la storia di un saccheggio sistematico e violento da parte dell’Europa. È una storia di povertà, di schiavitù, di fame, di morte. È una storia di sogni di libertà e di indipendenza, di massacri, di bambini soldato, di petrolio e diamanti, di oro e titanio, rame e cotone, uranio e caffè. E adesso anche di donne e uomini e bambini in fuga, di cammini infiniti verso una vaga e quanto mai improbabile possibilità, di un mare che li divora e li uccide, e di un odio misto a paura contro il quale si dovranno scontrare quando arriveranno, se arriveranno. L’Africa è il colore dominante della colpa dell’Europa. Ne abbiamo divorato il cuore, svuotato le mani, annientato ogni sogno, sbarrata la strada, e adesso vogliamo tenerli fuori di casa e abbiamo paura che ci rubino il lavoro, le figlie, le case popolari, i posti nelle scuole e anche la bellezza delle nostre piazze, macchiata dai loro volti attoniti e affamati.
*** Gèrard THOMAS, 1966, saggista svizzero, Cento motivi per essere di sinistra, Edizioni Clichy, 2018
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