Scrive Matteo Salvini in un tweet fissato da oggi in prima pagina del suo profilo (11 giugno 2018, twitter, qui)
«Da oggi anche l’Italia comincia a dire NO al traffico di esseri umani, NO al business dell’immigrazione clandestina. Il mio obiettivo è garantire una vita serena a questi ragazzi in Africa e ai nostri figli in Italia.»
L'impudenza del ministro dell'Interno italiano non ha limiti: il suo obiettivo è quello di "garantire una vita serena a questi ragazzi in Africa" e intanto lascia alla deriva sul mare, chiudendo i porti, una nave soccorso con 629 persone a bordo, tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini, 7 donne incinte.
Come se chi scappa dall'Africa, per guerre o fame, rischiando deserto e mare e mettendo in conto torture e violenze certe, non scappasse da situazioni invivibili, ma avesse semplicemente la fregola del turista: emigrasse per sfizio. O per fare un dispetto agli 'italiani-che-urlano-prima-gli-italiani'.
Prima gli italiani?
Prima gli umani. Qualunque sia il colore della pelle.
E dover ripetere questa banalità, nel 2018, dice la regressione civile in cui siamo precipitati.
Di certi italiani sarebbe bene fare a meno.
Ma dato il loro numero crescente temo che non siamo più in tempo.
*** Massimo Ferrario, Prima gli umani, per Mixtura
In Mixtura ark #Spilli qui
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