martedì 9 maggio 2017

#RITAGLI / Macron, come Berlusconi (Philippe Marlière)

[D: Cominciamo dalla politica interna: come cambieranno le cose?]
«Macron vuole trasformare un handicap, quello di essere stato il ministro dell'Economia di un presidente detestato come Francois Holland, in un punto di forza. E sostiene che Hollande non ha avuto il coraggio di andare abbastanza lontano con la sua riforma del lavoro. Sostiene che avrebbe dovuto rendere il lavoro ancora più flessibile ma unirlo a dei chiari e automatici meccanismi di solidarietà come avviene in Nord Europa. Mi sembra evidente che voglia mettere fine al sistema complicato di negoziazioni sindacali e trovare invece degli automatismi che tutelino i lavoratori senza intermediari».

[D: Le sembra dunque un vero liberale?]
«Mi ricorda molto il Tony Blair prima della guerra in Iraq, quello che funzionava, e mi fa pensare al vostro Matteo Renzi che certamente ha una personalità molto diversa ma che come lui cerca di prendere il meglio a destra e a sinistra senza troppo fare caso alle ideologie tradizionali, prediligendo i tecnocrati. Però un'altra grande differenza è che Renzi ha scelto di appartenere a un partito e invece Macron lo sta creando da zero. E fa bene. Si può andare al potere senza un partito ma non ci si può restare. Anche il movimento 5Stelle è diventato partito».

[D: Cosa vuol dire oggi essere liberale in Francia?]
«Innanzitutto vuol dire rompere con la tradizione. Il liberismo non fa parte della tradizione francese. Poi vuol dire prendere dalla sinistra i suoi valori progressisti in campo sociale, rompendo con la tradizione di destra, conservatrice e religiosa, e da destra alcuni valori economici. Mi sembra chiaro che Macron non sia un vero uomo di sinistra ma un ibrido».

[D: Eppure piace a molte minoranze etniche...]
«Certo. A differenza dei partiti di destra non vuole insegnare loro come vivere o a riconoscere il giusto dallo sbagliato. Non li vede dall'alto di una tradizione strettamente francese. È molto più aperto al diverso e la nuovo. Così risulta interessante a persone che votano a sinistra».

[D: Passiamo alla politica estera: quale potrà essere il suo atteggiamento verso l’Europa?]
«Viene vissuto come al continuazione di Hollande, che non voleva opporsi alla Merkel, ma io credo che sarà molto più coraggioso nel rilanciare l'Europa e potrebbe presentarsi come il nuovo leader europeo, una casella che la Francia ha lasciata scoperta per troppo tempo. Però non è ancora chiaro in che direzione si muoverà».

[D: Seguendo le aspirazioni dei francesi...]
«I francesi vogliono un'Europa che rechi beneficio alla gente normale, non alle élites. Chiedono lavoro, protezione, pace e per farlo credo che Macron dovrà obbligare la Germania a scendere a compromessi. La speranza è che sia abbastanza leader per dire “vogliamo un'Europa più solidale”».

[D: Eppure le critiche a suo carico sono molte...]
«Come per Renzi: da una parte della popolazione è considerato un genio, dall'altra un cretino. Vedremo».

*** Philippe MARLIÈRE, 1966, politologo francese e militante di sinistra, docente di politica europea all'University College di Londra, intervistato da Federica Bianchi, Il politologo Philippe Marlière: "Emmanuel Macron come Silvio Berlusconi", 'espresso.repubblica.it', 8 maggio 2017

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