scavava dentro ai resti di una vita
fra gli occhi di chi guarda ma non vede
Automi di passaggio freddi e muti,
ignari di una trama già ordita,
scorrevano sul grigio marciapiede.
Un torsolo di mela, una focaccia
oggetti lacerati dagli squarci,
utili un tempo ed ora abbandonati,
poneva il vecchio nella sua bisaccia
cercando del passato i resti marci,
profumi e odori indifferenziati.
Negli occhi azzurri fra i capelli bianchi
un improvviso guizzo d’allegria
o forse solo un lieve appagamento
scambiato dagli automi vuoti e stanchi
per uno sguardo pregno di follia,
quando immondizia è anche il sentimento.
*** Sara FERRAGLIA, I resti di una vita, blog 'sarà poesia', 13 febbraio 2010, qui
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