per riconoscere i tiranni e guardarvi da loro.
E state a udire pur voi, donne, per ricordarlo a’ vostri mariti.
E voi, fanciulli, per imparare che cos’è un tiranno e fuggirlo
dalla vostra città.
Sappiate adunque, prima,
che ‘l tiranno è superbo per natura
e appetisce d’essere il solo e il primo in tutto.
Il primo, il primo, il primo...
Ha da esser primo sempre e in ogni cosa.
Se corrono i cavalli al palio,
farà sempre qualche inganno per far che i suoi siano i primi.
Se egli ha scienza o lettere,
vuoi sempre che la sua opinione stia al di sopra;
Se sa far versi,
vuol che vadano innanzi a tutti gli altri e che siano cantati;
Non ha amore se non a sé proprio.
E poiché il tiranno per sua natura appetisce d’essere il primo,
ogni volta che vede uno che possa impedire lo stato suo,
cerca sempre di spegnerlo,
perché non gli dia noia.
Così trovagli qualche cagione
- minima: ch’egli arà sputato in chiesa -
per levarselo innanzi.
Ah, Firenze! Guardati dai tiranni!
Vuol esser corteggiato, il tiranno.
Vuoi che tu ti appresenti ogni dì,
e se tu noi fai, sei notato.
Tutti li uomini di cervello li tiene bassi,
ed esalta gli sciocchi dicendo
«Costoro mi saranno fedeli
perché io li mantenga dove non son degni di stare».
Ed esalta i ribaldi, gli assassini:
«Costoro senza me sarieno impiccati,
e io peggio di loro: perciò loro manterranno me e io loro.
*** Stefano MASSINI, 1975, regista teatrale, saggista, e Girolamo SAVONAROLA, 1452-1498, frate domenicano, bruciato sul rogo come eretico e scismatico, Io non taccio, a cura di Stefano Massini, spettacolo teatrale, estratto da qui
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