Ai miei bambini
Cari Hildita, Aleidita, Camilo, Celia ed Ernesto,
se mai leggerete questa lettera, sarà perché non sono più con voi. Non vi ricorderete quasi più di me, e i più piccoli non mi ricorderanno affatto.
Vostro padre è stato un uomo che si è comportato secondo il suo credo, ed è stato pienamente fedele alle sue convinzioni.
Crescete da bravi rivoluzionari. Studiate tanto e imparate a usare la tecnologia, che ci permette di dominare la natura. Ricordatevi che la rivoluzione è quello che conta, e che ognuno di noi, da solo, non conta niente.
Ma più di ogni cosa, imparate a sentire profondamente tutte le ingiustizie compiute contro chiunque, in qualunque posto al mondo. Questa è la qualità più importante di un rivoluzionario.
Per sempre, bambini miei. Spero comunque di rivedervi.
Un grosso bacio e un grande abbraccio, Papà
*** Ernesto CHE GUEVARA, 1928-1967, rivoluzionario, medico e guerrigliero argentino, Lettera ai figli, 1965. Testo consegnato alla moglie nel suo ritorno clandestin oa Cuba per incontrare Fidel Catro e prima di ripartire per la Bolivia, dove sarà ucciso per ordine del presidente René Barrientos, il 9 ottobre del 1967. Vedi 'il post', 21 giugno 2013, La lettera di Che Guevara ai suoi figli, scritta nel caso venisse ucciso, qui
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