Chi ha paura della Brexit? Viene spontaneo rispondere: gli stessi che hanno paura di Virginia Woolf – la celeberrima rappresentazione teatrale riguardo alla fine del matrimonio di una coppia di mezza età – e cioè chi, semplicemente, temendo il cambiamento per motivi di conformità, sarebbe disposto a rimanere dentro un matrimonio che non funziona. Certamente non gli inglesi che, nonostante i decenni di europeismo, mantengono la loro storica flemma anche di fronte ai crolli in borsa legati alle aspettative del divorzio da Bruxelles. (...)
I blog finanziari londinesi, quelli riservati ai pochi eletti, come pure le riunioni a porte chiuse dei big della finanza britannica, anche loro sempre a porte chiuse, sono da mesi concentrati sugli effetti della Brexit, e tutti concordano che la catastrofe finanziaria, seguita a ruota da quella economica, sarà maggiore nel “continente” che nelle isole britanniche. E questo spiega il coro internazionale di voci “che contano” che si è levato a favore della permanenza nell’Unione. Mai nella storia contemporanea ci eravamo trovati di fronte ad una gamma così vasta di opinioni identiche: il Regno Unito deve rimanere nell’Unione a tutti i costi, anche contro la volontà dei propri cittadini, per il bene del mondo intero, dell’economia mondiale ecc. ecc.
Certo, nella City, pochi auspicano l’avvento di uno scenario apocalittico à la Brexit; i mercati e chi li governa vogliono la stabilità, ma pochi ormai considerano quella attuale una situazione stabile, un sentimento, questo, che è condiviso dalla maggior parte della popolazione britannica. L’opinione dominante è infatti che nei prossimi anni l’Unione si spaccherà, imploderà, perché è ormai un’istituzione anacronistica. Quindi, istintivamente il popolo inglese vuole uscirne. Non è poi detto che la Brexit si riveli una catastrofe. Potrebbe invece mettere in moto un meccanismo di revisione dell’Ue, benefico nel lungo periodo, e salvare l’Europa ed il mondo dall’implosione ‘naturale’ di questa istituzione nei prossimi anni. Ma agli inglesi tutto ciò importa poco, il popolo di sua maestà è solo concentrato sul futuro del proprio paese. (...)
*** Loretta NAPOLEONI, economista, Brexit, tutti pronti per la catastrofe. Ma non fate appelli al ‘buon senso’ degli inglesi, blog 'ilfattoquotidiano.it', 12 giugno 2016
LINK articolo integrale qui
In Mixtura altri 2 contributi di Loretta Napoleoni qui
Nessun commento:
Posta un commento