la certezza che stiamo sempre iniziando,
la certezza che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza che saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell’interruzione, un nuovo cammino,
della caduta un passo di danza,
della paura una scala,
del sogno un ponte,
del bisogno un incontro.
*** Fernando SABINO, 1923-2004, giornalista e scrittore brasiliano, da O encontro marcado, romanzo, 1956. Il testo originario è in prosa (qui viene scandito in versi) e continua ad essere attribuito erroneamente a Fernando Pessoa (vedi Ornella Gaudio, 'FreNeek', 20 gennaio 2016 qui)
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui
un discorso prosaico conformista banale da scoutismo obsoleto..............che pena!
RispondiEliminaLegittimo che non piaccia quanto pubblicato.
RispondiEliminaForse però, quando si prende posizione su qualcosa (pro o contro), specie se si fanno affermazioni apodittiche, si dovrebbe mettere nome e cognome. Si sarebbe più credibili.
Capisco solo ora perché il testo di Fernando Sabino, pubblicato qui il 3 maggio scorso, sta avendo un numero di visualizzazioni record (tuttora in crescita) e perché (probabilmente) l'anonimo qui sopra l'ha stroncato.
RispondiEliminaMi sono informato in rete e ho scoperto che alla Direzione Pd dell'11 dicembre Renzi ha citato le parole di Sabino (vedi http://www.ilpost.it/2016/12/12/sabino-renzi-pd/)
Cioè: invece di fare analisi (e soprattutto autoanalisi) della disfatta, Renzi ha recuperato una delle solite citazioni che gli vengono periodicamente offerte (qualche volta anche con autore sbagliato) dallo staff di consulenti. Questa volta è toccato a Sabino.
Non debbo certo marcare la mia distanza da Renzi: come sanno (anche troppo) tutti quelli che mi seguono, non potrebbe essere più lontana.
Ma 'insultare' le righe di Sabino che ho pubblicato solo perché riprese da Renzi mi pare infantile.
Se 'crescessimo' un po' non sarebbe male.