«E’ come la formica, papà». Mi guardava con un’espressione penetrante. «La formica?».
«Non prendermi in giro, forse è una sciocchezza... Sai, quando stai steso su un prato e vedi un corteo di formiche che portano briciole di pane e tu dall’alto con la tua mano gigantesca ne schiacci alcune... Si terrorizzano e poi a poco a poco ricominciano seguendo una strada leggermente diversa... Se lo fai un’altra volta si organizzano ancora, ancora e ancora... sempre cambiando un po’ il percorso. Una volta l’ho fatto, succede esattamente così. Ne ho assassinate a decine, poi mi sono anche pentito... Avrebbero un’infinità di strade possibili, ma la cambiano solo quando ne fai fuori un bel po’».
«Sì, può essere, anche se poi la mano che distrugge il corteo degli uomini è sempre umana. Ma questo è perché noi siamo superiori alle formiche, facciamo tutto da soli».
*** Cristina COMENCINI, 1956, scrittrice e regista cinematografica, L’illusione del bene, romanzo, personaggi di Roberto e Mario, Feltrinelli, Milano, 2007
Nessun commento:
Posta un commento