« Le cose più introvabili sono quelle senza prezzo, come le buone maniere. I bei modi di chi non ha fretta, non sgomita e non cerca di sopraffare gli altri. Charles Baudelaire le definiva: "Il bastone per tenere lontana la volgarità". »
*** Giuseppe SCARAFFIA, 1950, scrittore, docente di letteratura francese, autore de Il demone della frivolezza, Sellerio, 2016, intervistato da Valentina Ravizza, Dizionario del (non) superfluo, 'Io Donna', 27 febbraio 2016
https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Scaraffia
Mi permetto di leggermente, ma sostanzialmente, dissentire.
Non sgomitare e non cercare di sopraffare gli altri non sono tema da bon ton.
Il galateo si occupa di forma, ci insegna come apparire meglio, ci addestra a bere il tè come la regina d'Inghilterra con il mignolo alzato, a fingere il sorriso per sembrare cortesi e disponibili.
Qui invece, quando si stigmatizza (giustamente) il comportamento egoista, arrogante, arrembante, all'insegna del conto-solo-io e chissenefrega degli altri, si tocca un tratto del nostro atteggiamento profondo, che i valori della società attuale alimentano e incentivano.
Non c'entra l'apparire: c'entra l'essere.
Non è un problema di estetica: è un problema di etica
Che è cosa diversa dall'etichetta.
Comunque su un punto concordo: quando Scaraffia ricorda che le cose più introvabili sono senza prezzo. L'etichetta si compra: bastano un galateo o un corso.
L'etica, se è vera, no.
*** Massimo Ferrario, Cose senza prezzo, per Mixtura
(dal web, firma indecifrabile)
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