che passasse, trionfale e commossa, l’Internazionale
a levare di colpo i coperchi dalle pentole del diavolo.
Ho atteso che tutta si ricamasse la notte e la luna offrisse the
e pasticcini alle fontane di Torino e sempre, anche se tardi, ho disposto
le orecchie sui viali per sentirla arrivare, l’Internazionale dei sogni
[ d’agosto.
Ho atteso assorbendo residuate melodie dalle finestre di civetta
che, almeno, s’annunciasse di lontano con sintomi e presagi
il senso della nuova storia a venire, l’Internazionale del fare all’amore.
Da tempo albeggia
e non è mai mattino.
*** Gianni MILANO, 1938, poeta e pedagogista, Attendendo l’Internazionale, 1984, blog ‘sinistra critica torino’, qui
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