(...) Non c'è bisogno di molte altre parole per commentare questi risultati. Si, va bene: va fatta la distinzione fra Le Pen e Sarkozy. Ok, va bene: ora sarà necessario discutere di quanto questa destra non sia esattamente razzista , xenofoba, bensì identitaria, nazionale, risposta di rassicurazione agli smarriti cittadini anche della sinistra che non si sentono più rassicurati dai loro leader. Eccetera. Faremo tutte queste discussioni e anche altre .
Ma al netto di tutte le chiacchiere, il risultato francese, al primo appuntamento con le urne dopo l'offensiva terrorista in Europa, assegna uno spostamento netto del pendolo politico a destra della Francia. E indica una direzione che potrebbe essere presa da tutta la lunga prossima stagione elettorale che si apre in Europa e in America - in Spagna fra due domeniche, quelle amministrative in Italia fra sei mesi, e poi le presidenziali in Usa nel 2016 e in Francia nel 2017, per citarne solo alcune.
Per tornare a al Baghdadi, noi non sappiamo cosa davvero pensa il Califfo. Ma non c'è dubbio che il suo assalto ha già devastato gli equilibri occidentali. La Guerra, o il suo rifiuto, ha già rapito la politica che conoscevamo. E a dispetto degli sforzi di queste ultime settimane di fare i conti con questa Guerra, dalla rottura nel Labour in Inghilterra all' Hollande guerriero, ad oggi a pagarne i conti è la sinistra. In attesa dei nuovi appuntamenti con le urne.
*** Lucia ANNUNZIATA, L'Isis spinge a destra la Francia, 'L'Huffington Post', 6 dicembre 2015
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