Liberami, anno che vieni,
dai sensi di colpa scemi,
dalle paure insensate,
dalle rose mangiate
dalle lumache ingorde,
dalla malinconia che ti morde,
dal freddo ai piedi,
dall’ultimo jedi
se vuol farti un sermone,
dal critico mormone
che scrive che il romanzo è morto,
dal commentatore sempre storto,
dalla vicina del piano di sotto,
che dice che il tuo bagno è rotto
Portami, anno imminente,
meno avverbi con fine in –mente,
giornate di piena allegria
(e poche prediche sull’ironia).
Portami amici con la ridarella
e magari una siepe di mortella
per farci nascondere i gatti.
Portami sogni, e anche fatti
che mi facciano però sognare.
Portami un po’ di scrittura
e una camelia in fioritura.
Portami un nuovo tomo
di King, e proteggi quell’uomo.
Portami, con importanza,
entusiasmi per la figliolanza.
Portami, con discrezione,
fiducia, costanza, passione.
In cambio, prometto, lo sai,
poesie non ne scriverò mai.
*** Loredana LIPPERINI, Liberami, anno che vieni, profilo facebook, 28 dicembre 2015, qui
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