Domanda:
È possibile stabilire con i nuovi sistemi psicodiagnostici l’attitudine caratteriale di un candidato a qualunque tipo di posto di lavoro, in qualche ora o al massimo in pochi giorni, meglio di quanto potrebbe farlo il datore di lavoro competente con la sua conoscenza della natura umana?
Gentilissimi Signori, posso rispondere alle vostre domande per lettera.
Il “datore di lavoro competente” può essere un grande conoscitore dei problemi umani, capace di comprendere intuitivamente ed efficacemente in pochi secondi l’intera situazione. Una tale abilità naturalmente non la si può raggiungere con nessun metodo. Esistono però dei “datori di lavoro competenti” che sono tutto tranne che dei conoscitori della natura umana. In questi casi un’attenta e coscienziosa diagnosi psicologica è l’unica cosa giusta da farsi. Essa è infatti meglio che niente ed è comunque preferibile alle idee illusorie e alle proiezioni di un “datore di lavoro competente”.
Abbiamo ragione di opporci all’uso dei metodi psicodiagnostici nella selezione del personale, o si tratta ancora una volta di un vano tentativo di invertire il corso della storia?
Sarebbe semplicemente stupido opporsi all’uso della psicodiagnostica: questi test sono oggi talmente diffusi che nessuno può più sottrarsene. Con un rifiuto ci si mette sin dall’inizio dalla parte del torto, come in certi casi legali di rifiuto della testimonianza. Ma se avete a che fare con un buon conoscitore della psiche umana, egli saprà tirar fuori con grande abilità dalla tasca posteriore dei vostri pantaloni tutti i segreti più imbarazzanti senza che voi nemmeno ve ne accorgiate, e questo ancor meglio di quanto possa fare qualunque metodo psicodiagnostico.
La preghiamo di voler dare un breve pronostico sui prossimi sviluppi di questi metodi al servizio dei datori di lavoro e sulla loro influenza sulla società.
Io non sono un profeta e non posso prevedere il futuro della nostra società. Posso solo dirvi che spero in un ulteriore miglioramento dei metodi psicodiagnostici e della comprensione dell’uomo in genere, se l’alternativa consiste nel costringere qualsiasi uomo a svolgere un lavoro qualsiasi in un posto qualsiasi. Tutto ciò che può favorire la comprensione del prossimo è da me benvenuto.
Con la massima stima, vostro devoto C. G. JUNG
*** Carl Gustav JUNG, medico, psichiatra, antropologo, fondatore della psicologia analitica, Sulla psicodiagnostica, lettera al direttore dello “Zürcher Student”, vol. 36, N. 1 (luglio 1958) in risposta alla seguente domanda del 24-6-1958: “Egregio professore, pubblicheremo alla fine del semestre un numero straordinario sulla psicotecnica o psicologia applicata. Ci permettiamo di chiederle la Sua opinione di esperto.”, in Carl Gustav Jung, Tutte le opere - Opere 18, La vita simbolica, capitolo 7. Civiltà in transizione, Bollati Boringhieri, 2015
In Miztura altri 22 contributi di Carl Gustav Jung qui
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