Circo Internazionale delle Bestie Acrobatiche.
Il 31 dicembre, proprio la mattina prima del grande spettacolo di fine anno, muore l’Orso.
Il direttore del circo è disperato.
Nel pomeriggio, un ragioniere, disoccupato da oltre sei mesi, si presenta alla roulotte della direzione: spera che il prossimo anno gli porti finalmente un lavoro, è disposto a fare qualunque cosa pur di ottenere un posto.
Il direttore del circo lo accoglie con un grande sorriso, gli stringe calorosamente la mano e gli annuncia: «Lei è fortunato, ragioniere. Ho proprio quello che fa per lei. Non un’attività anonima, noiosa, dietro una scrivania. Ma un lavoro entusiasmante: le propongo di fare l’orso acrobatico. Se accetta, inizia già da stasera».
Il ragioniere non capisce.
Il direttore lo tranquillizza: «Vedrà, è semplice, deve solo travestirsi da orso, salire su un trapezio e farsi dondolare».
Il ragioniere prima esita, poi ricordando che da tempo non riesce a fare un pasto come si deve, accetta.
Arriva la sera. Inizia lo spettacolo e viene annunciato il numero dell’orso acrobatico.
Il ragioniere, nascosto nella pelle dell’orso, è pronto: viene imbragato e issato sino al trapezio.
I bambini ridono, la musica fa da sottofondo.
Arrivato al trapezio, il ragioniere, vincendo le vertigini, guarda in basso: una grande gabbia, aperta in alto, contiene dieci leoni.
Hanno le zampe alzate, ruggiscono, fanno salti in direzione dell’orso, mentre il trapezio al quale l’orso è aggrappato piano piano viene fatto scendere, fino a sfiorare i leoni.
La musica si è fermata.
Il pubblico ha il fiato sospeso.
Tutti si aspettano di vedere cosa succederà quando fra poco leoni e orso verranno a contatto.
Il ragioniere è atterrito: spera che il trapezio venga fatto risalire, fa segni con le zampe perché almeno non venga più abbassato.
Invece, la discesa, lentamente, prosegue: e i leoni sono sempre più vicini.
A un certo punto, il ragioniere, fissando le bestie con odio, non riesce a trattenere un’imprecazione.
E’ in quel momento che sente una voce proveniente dai leoni:
«Tranquillo, ragioniere, qui siamo tutti geometri».
*** Massimo Ferrario, Al circo, 2013-2015, per Mixtura - Riscrittura di una storiella anonima diffusa anche in internet.
Nessun commento:
Posta un commento