Forse perché la sete della febbre non m’era ancora andata via, forse perché a cena avevo messo un po’ troppo dado nella minestrina, una notte mi capitò di dovermi alzare: il pavimento freddo, la luce dei lampioni che filtrava dalle serrande. Mi stringevo fra le braccia, bevvi alla cannella, tornai a letto il più rapidamente possibile. Che conforto, il calduccio che era rimasto fra le lenzuola. Solo che poi per distrazione allungai una gamba nell’altro posto, al di là del mio, e c’era il gelo. Mi rattrappii, rabbiosa. Con me stessa, come ogni volta che me le vado a cercare: perché lo so benissimo che non bisogna mai allargarsi, mai andare oltre i confini. Sennò la si paga, sempre.
*** Clara SERENI, 1946, scrittrice, La mia creatura, Corsivi Corriere della Sera, solo formato ebook, 2013
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