C'è (giustamente) un sacco di gente che spiega a Salvini e a chi lo segue che chiudere i porti non ha nulla a che vedere con il coronavirus, come è ovvio, che il Subsahara non è in Cina, insomma che fa sciacallaggio, tutto ovvio appunto.
Però è interessante il livello a cui il salvinismo, figlio del berlusconismo, ha portato la politica e il suo (s)ragionare.
Nel caso, è il livello in cui non esistono più differenze tra paesi e popoli stranieri. È tutto un indistinto Altro da sé. Un indefinito Straniero. Quindi minaccioso. Sia africano, asiatico o altro. Ci siamo Noi, buoni e minacciati; e c'è l'Altro da noi, cattivo e minaccioso.
In questo deserto mentale, il cinese e il somalo sono la stessa cosa. Così come lo zingaro e il francese, l'arabo e l'indiano, l'ebreo e il buddista.
Lui sa che è in questo deserto mentale che pascola. Non è che sia stupido, non è che non lo sappia. Anzi, lo fa proprio perché lo sa.
*** Alessandro GILIOLI, giornalista e saggista, facebook, 31 gennaio 2020, qui
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