tu guardi senza dire una parola.
Tu sei di marmo, ma io canto,
tu - statua, ma io - volo.
So bene che una dolce primavera
agli occhi dell’Eterno - è un niente.
Ma sono un uccello, non te la prendere
se è leggera la legge che mi governa.
*** Marina CVETAEVA, da Scusate l’amore. Poesie 1915-1925, Passigli, 2013, Traduzione di Marilena Rea, in 'il canto delle sirene', 4 gennaio 2015, qui
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