Il tempo è quasi maturo per il CRR, il Centro di Ricerca dei Reietti. Sito nella prestigiosa località di Indicatore, alle porte di Firenze (la stazione alla quale non ferma quasi nessun treno, come sanno bene coloro che usano i regionali toscani), sarà identificato dai posteri come "La scuola dell'Indicatore".
Sarà rivolto *esclusivamente* alle categorie seguenti:
Quelli che sarebbe toccato a loro, ma poi è arrivato qualcuno che andava assolutamente sistemato.
Quelli che sono stati segati all'Abilitazione Scientifica Nazionale perché non si capisce cosa studino (presente).
Quelli che non si sono adeguati alle richieste del professore e quindi sono stati tagliati fuori.
Quelli che hanno il cognome sbagliato.
Quelli che stanno facendo carriera all'estero, nei quattro cantoni del mondo, perché in Italia non c'era posto.
Quelli che per un contratto di insegnamento fanno i pendolari dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno.
Quelli che vorrebbero studiare ciò che amano, ma non possono, perché "non è roba spendibile sul mercato della ricerca".
Quelli che sono precari della cultura da almeno sette vite, e temono di rimanerlo anche per le due che hanno ancora a disposizione.
Quelli che si sono trovati pubblicati a loro insaputa, con le loro cose firmate da altri.
Quelli che sono arrivati primi allo scritto del dottorato ma quarti (primi senza borsa) dopo l'orale, e hanno rinunciato per mancanza di possibilità economiche.
Quelli che mi spiace, il suo curriculum corrisponde a tutti i criteri, ma questo concorso non è per lei.
Quelli che accidenti, lei ormai è fuori tempo massimo per qualsiasi carriera, come mai non l'hanno sistemata prima?
Quelli che hanno cambiato mestiere perché erano stanchi di combattere.
Ci vediamo alla Scuola dell'Indicatore. Sarà un posto bellissimo.
*** Vera GHENO, sociolinguista, facebook, 11 gennaio 2020, qui
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