e non so se chiamarla
angoscia che tira il fiato
pastosa del tuo blu nel piumino,
sistemalo il cuscino un po’ meglio:
io non voglio nient’altro, nemmeno
Dio. Voglio essere lasciato
al suono che sarò domani.
Al mio anticipato scricchiolio
d’ossa con cui mi aggiusterò sotto i rami
di qualche albero che mi terrà
ignorato alla sua ombra,
oppure
che ombre non darà. Non importa.
***Alberto BEVILACQUA, 1934-2013, giornalista, sceneggiatore, scrittore, poeta, regista, Sistemalo il cuscino a due, in 'ilcantodellesirene', 10 settembre 2013, qui
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