Le urla violente e sessiste sul molo di Lampedusa stanotte contro Carola Rackete non rendono onore a quel molo e a quell’isola che da decenni si dimostrano più umani e civili di buona parte del Paese.
Attaccare una Capitana non per le decisioni prese nell’esercizio del suo ruolo (e di cui dal primo minuto ha detto di accettare le conseguenze penali, come ogni disobbediente civile) ma in quanto donna, conferma che oltre ad aver fatto mille passi indietro nella scala dell’umanità ne dobbiamo ancora fare diecimila in avanti su quella della parità.
E tra i grazie da dire alla Rackete aggiungiamo anche quello per aver mostrato quanto toste e giuste e coraggiose sappiano essere le ragazze. E quanto bassi si ostinino a essere certi maschi.
Al netto di questo, quello che urlavano quei maschi beceri è un reato ed è tutto filmato. Sono certa che non sarà difficile, su una piccola isola in una piccola folla, identificare chi li ha commessi e punirlo. Già che si invoca il rispetto rigoroso delle leggi.
*** Marianna APRILE, giornalista, facebook, 29 giugno 2019, qui
In Mixtura i contributi di Marianna Aprile qui
In Mixtura ark #SenzaTagli qui
Nessun commento:
Posta un commento