Ormai è diventata 'provocazione' (e 'propaganda politica') voler salvare esseri umani e osservare la legge della coscienza anche contro una legge che discrimina e violenta, proteggendo (o dicendo di proteggere) 'alcuni' (tutti noi bianchi, 'prima gli italiani') contro 'altri' (lo straniero, meglio se di pelle nera, comunque invasore che aspira alla sostituzione etnica).
Non si è mai difesa tanto la legalità come nel caso SeaWatch3: la cui capitana continua a essere insultata a caratteri cubitali (anche sul piano sessista) sui soliti social vomitevoli e nei titoli in prima pagina di qualche giornale-spazzatura.
Il fatto è che tutti gli altri casi hanno riguardato e riguardano, quotidianamente, criminali e delinquenti (veri) più o meno intrallazzati con la politica-liquame oggi imperante: dunque personaggi di per sé rispettabili a prescindere e da difendere in qualunque modo con il manto, 'buonista' e assolutorio, del garantismo, pure quando possano vantare condanne passate in giudicato o derivanti da patteggiamenti.
Qui invece occorre mostrarsi puri e incorruttibili vestali della Somma Legalità: perché ci sono da difendere i 'sacri confini della patria', v’è da alimentare e accrescere il consenso emotivo più becero e xenofobo e c’è da preservare il potere personale di chi si mostra orgogliosamente 'ducetto', sapendo essere forte coi deboli e debole coi forti. E, facendo il ministro di Tutto, gioca a condizionare tutti, dando la linea persino alla magistratura: quali reati contestare, chi arrestare, quali sanzioni irrogare, senza neppure attendere le risultanze di un processo.
Ogni giorno facciamo un passo in più: e queste cui stiamo assistendo, senza drammatizzare più di quanto non sia già di per sé drammatica la realtà, sono prove di 'democratura' in corso.
O, se si preferisce l’ossimoro ipocrita e inquietante alla Orbàn, sono le prime tracce di ‘democrazia illiberale’.
Quando ci saremo dentro completamente, beotamente e felicemente 'illiberali', non ce ne accorgeremo più.
Per allora chi per caso ancora avesse mantenuto un grammo di pensiero critico e osasse denunciare il fine-corsa, pur senza carriarmati in piazza, di quella democrazia costituzionale che ci ha accompagnato sin qui dovrebbe stare molto attento: potrebbe essere denunciato, e ovviamente condannato con sentenza incorporata nella denuncia, per anti-patriottismo e leso sovranismo.
*** Massimo FERRARIO, Prove in corso di 'democratura', per Mixtura.
In Mixtura ark #Spilli di Massimo Ferrario qui
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