mercoledì 19 dicembre 2018

#RITAGLI / Il bene, la bontà, la cattiveria (Walter Siti)

[D: Fare il bene degli altri può essere un male?]
Mi viene in mente un dialogo sul bene tra due internati di un gulag nelle pagine di Vita e Destino, il romanzo di Vasilij Grossman. Uno dei due, che era stato radiato dal partito, dice all'altro: "Io non credo nel bene. Credo nella bontà".

[D: Che vuol dire?]
Che se il bene diventa ufficiale, e riceve il timbro dell'autorità, può diventare repressivo, autoritario. Come dire: "So io qual è il tuo bene". Al contrario, la bontà appartiene all'intimità del singolo.

[D: La cattiveria?]
È anch'essa qualcosa di radicata nel profondo dell'individuo, tant'è che si tende a nasconderla. Mentre il cinismo, che è una postura della cattiveria, viene esibito.

*** Walter SITI, 1947, scrittore, intervistato da Nicola Mirenzi"Attenzione al politico che dice, lo faccio per il tuo bene", 'HuffPost', 16 dicembre 2018, qui


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