come una cosa dimenticata
nell’angolo più buio della
casa
come un frutto divorato
dagli uccelli rapaci,
come un’ombra senza volto
e senza peso.
La sua presenza è a stento
una leggera vibrazione
nell’aria immobile.
Sente che la attraversano
gli sguardi
e che diventa nebbia
tra le braccia goffe
che provano a circondarla.
Vorrebbe essere piuttosto
un’arancia succosa
nella mano di un bimbo
- non vuota scorza -
un’immagine che brilla
nello specchio
- non un’ombra che sfuma -
e una voce distinta
- non un gravoso silenzio -
mai ascoltata.
*** Alaíde FOPPA, 1914-1980, poetessa, scrittrice, attivista femminista guatemalteca, Lei si sente a volte (Ella se siente a veces), da La sin ventura, 1955. In 'ilcantoellesirene', 24 ottobre 2016, qui
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