E fu così che 'insieme', anziché Giuliano Pisapia e Pier Luigi Bersani, finirono Pisapia e Emma Bonino.
Con Renzi, naturalmente.
Lei si era lasciata scappare: «L’idea del Re Sole e delle costellazioni non fa per noi.» (qui)
Lui, sia pure tra un perenne tentennamento e l’altro, era riuscito a mormorare: «Saremo alternativi al Pd.» (qui)
Invece, pare proprio che entrambi stiano lavorando per essere la lista di ‘sinistra’ dell’alleanza con il Pd.
Nessuna sorpresa.
Né dall'una né dall'altro.
Del resto, è anche per mancanza assoluta di coerenza tra il dire e il fare che la politica ha raggiunto i livelli di disprezzo che conosciamo. E che non smettono di alimentare (in chi, ancora, nonostante tutto, masochisticamente, tenta di interessarsene) una nausea quotidiana insopportabile e senza fine.
‘Politicismo’ è parola oscena. Ma più osceno ancora è ciò che la parola evoca.
Per liberarsene non c’è che da sperare, prima o poi, in un moto.
Se non di piazza, che non si sa mai come finisca, almeno di vomito: non cambieremo nulla, ma starà meglio il nostro stomaco.
Una volta c'era la politica. Ci è rimasta la salvaguardia dell'igiene personale.
*** Massimo Ferrario, Pisapia-Bonino, la coerenza e il politicismo, per Mixtura
In Mixtura ark #Spilli qui
Nessun commento:
Posta un commento